sabato 2 ottobre 2010

Presentazione del volume di Atti della Santissima Annunziata



il patrimonio monumentale della città fra restauro, riuso e abbandono
Il caso della Santissima Annunziata

Atti della giornata di studio promossa da
Associazione “Storia e città”
Rivista “Storialocale”
Associazione “Amici dei Musei e dei Monumenti di Pistoia”
Antico palazzo dei Vescovi di Pistoia, 21 maggio 2010
A cura di Cristina Bruni e Lucia Gai
Settegiorni EDITORE
Sessione antimeridiana
Dott. Lucia Gai, Prolusione
Dott. Andrea Ottanelli, Direttore dell’Associazione “Storia e città” e Direttore della rivista “Storialocale”, Saluto e intervento
Dott. Lucia Cecchi, Responsabile dell’Ufficio diocesano per il patrimonio monumentale, artistico e archivistico, Saluto
P. Lorenzo Tanganelli, OSM, Intervento
Dott. Maria Cristina Masdea, Funzionario della Soprintendenza Bapsae per le province di Firenze, Pistoia e Prato, Intervento
Arch. Valerio Tesi, Soprintendente Bapsae per le province di Firenze, Pistoia e Prato, Intervento
Dott. Mirco Vannucchi, Assessore alla cultura e al bilancio del Comune di Pistoia, Saluto
Dott. Gianluca Chelucci, Presidente dell’Associazione “Amici dei Musei e dei Monumenti di Pistoia”, Intervento
Dott. Chiara Innocenti, Assessore alla cultura della Provincia di Pistoia, Il riuso degli ambienti monumentali
Cristina Gavazzi, Sezione didattica dell’Archivio di Stato di Pistoia, Un saluto e una testimonianza per un progetto non realizzato
Arch. Alessandro Andreini, Il progetto di riuso dell’antico convento dei Servi di Pistoia per il nuovo archivio di Stato
Dibattito: intervengono la dott. Lucia Gai, il dott. Gianluca Chelucci, la dott. Chiara Innocenti

Sessione pomeridiana

Prof. Giuseppina Carla Romby, Docente di storia dell’architettura all’Università di Firenze, Il patrimonio monumentale pistoiese e le recenti acquisizioni di studio
Dott. Lucia Gai, La ricerca storica di fra Davide Maria Montagna OSM per il complesso della SS. Annunziata di Pistoia
Dott. Cristina Bruni, Risultati della più recente indagine archivistica e bibliografica
Arch. Alessandro Andreini, I restauri all’Annunziata tra cantiere e ricerca storica
Arch. Samuele Calamai, L’architettura virtuale nell’indagine e nella ricostruzione degli ambienti conventuali
Dott. Lucia Gai, Conclusione della giornata di studio
 
In questo primo volume della collana dedicata a Il patrimonio monumentale della città fra restauro, riuso e abbandono, ed in particolare al caso della SS. Annunziata di Pistoia, sono contenuti interventi e dibattiti che hanno coinvolto personalità della politica, della tutela dei monumenti e opere d’arte, docenti universitari, studiosi e noti architetti.
Con l’intento di cogliere il “qui” e “ora” dell’evolversi a Pistoia dell’assai complesso problema dell’identità degli antichi centri storici, con i monumenti che li caratterizzano, il loro destino e il loro uso, come parte delle più ampie inter-relazioni sociali e urbanistiche, in un momento storico in cui si producono, a ritmo incessante, rapidissimi cambiamenti e mutazioni anche entro la sfera dei valori-guida della comunità.
Negli interventi iniziali (dott.ssa Lucia Gai, dott. Andrea Ottanelli, dott.ssa Lucia Cecchi) si prospetta con chiarezza un problema generalizzato in tutta Italia, quello della conservazione, del restauro e della nuova utilizzazione di grandi complessi monumentali per lo più di proprietà pubblica, che nell’attuale situazione politico-economica rischiano di rimanere in abbandono per mancanza di finanziamenti, oppure corrono il pericolo di una utilizzazione impropria o ancora di essere preda della speculazione immobiliare.
Uno dei grandi complessi monumentali pistoiesi che corre attualmente pericolo è quello della Santissima Annunziata, chiesa di origine duecentesca fondata dai frati Servi di Maria di Firenze. Mentre il chiostro monumentale è stato restaurato con i suoi affreschi seicenteschi fra il 1990 e il 1995, la chiesa presenta il tetto dall’orditura lignea fortemente degradata e dalla capacità di tenuta problematica. Negli interventi successivi della dott.ssa Maria Cristina Masdea e dell’arch. Valerio Tesi, funzionari della Sovrintendenza, il valore del complesso monumentale è sottolineato e così le sue criticità.
La dott.ssa Chiara Innocenti, Assessore alla Cultura della Provincia di Pistoia, illustra l’interesse dell’ente per un riuso della parte conventuale come sede dell’istituto statale d’arte, mentre il dott. Gianluca Chelucci, presidente dell’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti di Pistoia, rileva l’importanza delle scelte che verranno fatte sul rimodellamento urbanistico di Pistoia, così come si può vedere in altri casi, per esempio per il complesso monumentale di San Lorenzo. Per esso, in precedenza, era stata avanzata l’ipotesi di un riutilizzo come sede dell’Archivio di Stato di Pistoia, secondo un progetto di fattibilità illustrato dall’arch. Alessandro Andreini; l’ipotesi attualmente è decaduta per mancanza di fondi.
L’intervento di padre Lorenzo Tanganelli OSM ha ripercorso le antiche e le moderne vicende del monumento, mettendo in luce l’apporto dei Servi di Maria, costantemente in relazione con la casa-madre di Firenze. La presenza dei Servi nella parrocchia è tuttora garantita ma non è possibile che l’Ordine possa fare altro che una testimonianza spirituale.
Entro l’ampio dibattito che ha concluso la mattinata si è delineata la necessità di poter stabilire un contatto consultivo e una partecipazione più diretta della cittadinanza alle scelte urbanistiche condotte dal Comune di Pistoia e dai criteri di riuso delle amministrazioni locali del patrimonio monumentale della città.
La prof.ssa Giuseppina Carla Romby, dell’Università di Firenze, ha messo in luce il pregio della chiesa barocca, realizzata guardando a illustri modelli romani dai più preparati artisti granducali del Settecento come Giovan Domenico Ferretti, la famiglia dei Cremona stuccatori e gli scultori Fortini.
Mentre la dott.ssa Lucia Gai indicava nel frate dei Servi Davide Maria Montagna il vero e proprio rinnovatore degli studi storico-artistici sulla Santissima Annunziata di Pistoia, la dott.ssa Cristina Bruni illustrava nel dettaglio il configurarsi nei secoli del complesso monumentale con le relative opere d’arte, in base a inediti studi documentari. Sui restauri del chiostro dell’Annunziata e le risultanze di cantiere è intervenuto di nuovo l’arch. Alessandro Andreini, mostrando inedite tre-quattrocentesche rinvenute nell’intervento. L’arch. Samuele Calamai offriva infine importanti dati conoscitivi sulle possibilità di riutilizzo del convento, ricostruito e visualizzato con l’architettura virtuale.