Il monumento, tra i più grandiosi e importanti dello stile gotico
conventuale pistoiese, dotato di notevoli qualità architettoniche anche per
l’inserto dell’elegante chiostro rinascimentale, è di fatto sconosciuto essendo
rimasto sinora generalmente chiuso al pubblico.
Per mancanza di fondi si sono per il momento interrotti i restauri,
iniziati qualche decennio fa, quando sembrava che fosse stata definita per esso
una nuova funzione. Sono state intanto recuperate le coperture della chiesa e
le sue parti esterne, rimessi in luce importanti cicli d’affreschi all’interno
e ripristinato completamente lo splendido chiostro quattrocentesco. Molto manca
ancora da fare.
Nelle rare occasioni in cui è stato possibile visitarlo, nel 2011
anche dalla locale Delegazione del FAI (come documentano anche alcune delle
immagini allegate), è stato unanime l’apprezzamento da parte dei visitatori,
conquistati dalla grande suggestione degli ambienti. Sarebbe auspicabile che
questo monumento, così ricco di potenzialità, possa tornare ad essere - come si
merita - uno dei "luoghi del cuore" , con l’impegno di tutti.
Laura Bonafede, referente per Pistoia della delegazione FAI di Prato e Pistoia
Via Macallé, 9 - 51100 Pistoia - laurabonafede@tin.it
Superfici occupate dal complesso monumentale
L’isolato, entro il quale si trova il complesso monumentale, è perimetrato
da piazza San Lorenzo, via del Maglio, via del Piloto e via della Crocetta.
Proprietà Comunale (Ex-convento)
Spazi porticati:
tot. 890 mq
Spazi aperti:
tot. 3550 mq
Coperture: tot.
3860 mq
Chiostro grande
(porticato e verde): tot. 1350 mq
Proprietà Demaniale (Chiesa)
Lunghezza: 75 m
circa; larghezza: 20 m
circa.
Superficie di
base: tot. 1500 mq circa
Attualmente
restano due livelli pari a 3000 mq circa.
Profilo
storico-architettonico
Il complesso monumentale di San Lorenzo a Pistoia venne fondato dai
frati Eremitani Agostiniani nel 1278, quando si erano insediati tutti gli altri
Ordini Mendicanti.
La struttura della chiesa, che assunse dimensioni amplissime fra
Medioevo e Rinascimento, misura attualmente circa 75 metri per 20, sviluppando
una superficie di base di circa 1500 metri quadrati.
Del più antico chiostro non è dato conoscere la conformazione, dal
momento che fu ristrutturato in forme rinascimentali e dotato di bei capitelli
ionici probabilmente nel tardo Quattrocento, con un perimetro perfettamente
quadrato. Collocato sulla sinistra della chiesa verso ovest, misura
complessivamente 1350 mq.
Sia la chiesa che questo chiostro sono le parti in migliori
condizioni statiche grazie agli interventi della Soprintendenza iniziati nel
1989, anche se nella chiesa non sono stati completati.
Sul lato sud del complesso, prospiciente sulla piazza, si trovava
l’antica Compagnia della Crocetta, di fondazione medievale, di cui si vedono
tracce. Nella tarda Età Moderna i vani furono utilizzati come forno per il pane
al servizio dei poveri, mentre la Compagnia della Crocetta si costruì la chiesa
di Sant’Ansano, di forme tardo-barocche, che restò sotto la tutela dei frati e
che attualmente è chiusa e in degrado.
Oltre al primo chiostro monumentale, da annoverare tra i più belli
(e sconosciuti) di Pistoia, sul retro verso nord si apre un secondo chiostro
più piccolo porticato, anch’esso rinascimentale, di servizio per le produzioni
ortive e le necessità della vita quotidiana dei frati. Questo secondo chiostro
è diviso dal primo da un corpo di fabbrica, in direzione est-ovest, che
conteneva al piano terreno una Farmacia e anche la Sacrestia e il Capitolo. Al
di sopra, nel Settecento, fu ricavata la Scuola Teologica, che fu dotata di una
foresteria e di una residenza per il priore con un nuovo corpo di fabbrica che
si affacciava sul chiostro piccolo.
Gli ampi terreni ortivi, che si stendevano verso nord fin quasi alla
terza cerchia delle Mura urbane, furono in parte occupati da edifici più
recenti e in parte sono passati in proprietà di un vivaio (tuttora in
attività).
Mentre gran parte degli affreschi di Ulisse Giocchio (sec. XVII) che
decoravano le lunette del chiostro grande sono andati perduti lasciando
intravedere le sinopie (cioè i disegni preparatori) l’interno della chiesa
presenta tuttora stratificazioni plurime di dipinti del Tre-Quattrocento, in
parte soltanto messi in luce, ma non restaurati, un tempo nascosti da intonaco
per far posto a serie di sette altari per lato, di tipo controriformistico, che
contenevano tele.
L’arredo interno della chiesa è stato eliminato quando il grande
vano, nel 1880, fu ridotto a Caserma, ricavandovi tre piani soffittati
(sorretti da setti murari trasversali con arcate) cui si accedeva da uno
Scalone monumentale costruito entro l’antico vano della torre campanaria che
sorgeva presso la Cappella Maggiore, poi demolita.
Dopo l’intervento della Soprintendenza rimane l’ultimo livello del
sottotetto con le grandiose capriate che forma un amplissimo e suggestivo
stanzone.
Durante l’ultima guerra l’edificio divenne un rifugio per gli
sfollati e sino agli anni Sessanta servì anche come locale per la produzione di
mobili (‘Arte del legno’ di Arrigo Nobili, come testimoniava anche la
scritta in facciata). L’ultimo recupero è stato quello della grande Crocifissione
nascosta fino agli inizi di questo secolo da un sopramattone entro l’imbotte
del grande portale d’accesso.
Per approfondimenti: ‘Il patrimonio monumentale della città fra
restauro, riuso e abbandono. Fuori e dentro San Lorenzo’, Atti della giornata
di studio (Pistoia, 3 ottobre 2010), a cura di L. Gai, Pistoia, Settegiorni
Editore, 2011.
Scheda a cura dell’Associazione culturale “Pistoia città di tutti” http://www.pistoiacittaditutti.blogspot.it/