giovedì 4 aprile 2013

Documento dell’Associazione “Pistoia città di tutti” in merito alla valorizzazione culturale e urbanistica della zona dove hanno sede la Biblioteca Comunale Forteguerriana e l’Archivio di Stato di Pistoia.

Contributo all’attuale dibattito sulla nuova urbanistica pistoiese.

Da tempo studiosi e utenti, sia della Biblioteca Forteguerriana che dell’Archivio di Stato di Pistoia, hanno cercato di segnalare alle competenti amministrazioni territoriali (Comune e Provincia) i problemi che impediscono a questi due enti di esplicare tutte le potenzialità che essi hanno.
È noto quanto per l’Archivio di Stato di Pistoia sia inadeguata l’attuale sede e quanto esso debba combattere con la mancanza dei necessari spazi. Allo stesso modo anche per la Biblioteca Comunale Forteguerriana negli ultimi anni si sono riscontrate analoghe difficoltà specialmente dovute alla mancanza di ambienti sufficienti per depositi librari e soprattutto alla rarefazione del personale, in particolare dopo la creazione della nuova Biblioteca San Giorgio.
La Biblioteca Comunale Forteguerriana così come l’attiguo Archivio di Stato sono due enti a servizio di una cultura storica specialistica, ma non per questo minoritaria, in quanto base per la conoscenza, anche della società contemporanea e dell’evoluzione del sue strutture politico-amministrative e dei suoi orientamenti culturali.
Una serie di fortunate circostanze, però, ha fatto sì che entrambi gli enti si trovino vicini e accomunati da simili caratteri in ordine alla cultura storica e attualmente in una posizione importante in quanto gravitanti verso la nuova macro-area destinata alla cultura e all’identità cittadina che si sta formando intorno alla parte storica dell’Ospedale del Ceppo.
L’Associazione “Pistoia città di tutti” da tempo sostiene la necessità di identificare questo nuovo asset urbanistico, che comprende organicamente la presenza di polarità importanti: Palazzo Fabroni, come sede espositiva di arte contemporanea, l’area verde di piazza del Carmine, connotata da edifici monumentali, che si congiunge senza soluzione di continuità con l’area verde del Ceppo, dove di recente è stato eretto il Padiglione per l’Emodialisi. Con un percorso agevole e naturale, tale area si collega con il complesso di S. Maria delle Grazie e l’attiguo e monumentale ex-convento di S. Lorenzo (nel cui chiostro quest’anno è stato aperto alla città un nuovo giardino).
A nostro parere un’oculata e lungimirante progettazione urbanistica orientata a valorizzare questa macro-area della città non può fare a meno di comprendere nell’attuale sforzo di valorizzazione anche la zona dove insistono la Biblioteca Comunale Forteguerriana e l’Archivio di Stato, che completano un’offerta culturale che può essere arricchita anche dalla presenza della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, con la sua sede di Palazzo de’ Rossi e le sue collezioni.
In base a questa configurazione, il ventilato progetto comunale di vendere il vasto fabbricato delle Leopoldine, in parte occupato dall’Archivio di Stato di Pistoia e i suoi depositi, e in parte adibito come deposito librario della Biblioteca Comunale Forteguerriana, priverebbe i due enti di quel minimo spazio che consente loro di vivere esplicando il loro ruolo. In quest’ottica verrebbe a mancare un supporto importante anche per gli utenti, che, per la loro particolare specializzazione, hanno esigenze diverse da quelli della Biblioteca San Giorgio. È anzi auspicabile che l’intero fabbricato delle Leopoldine possa essere destinato ad ampliare le possibilità operative dei due enti. In caso contrario sarebbe perduta per sempre una preziosa opportunità di crescita, anche socio-economica, dell’intera zona che verrebbe depauperata di servizi attualmente ivi esistenti.
Allo stesso tempo verrebbe completamente a decadere l’opportunità e la convenienza di attuare il così a lungo ventilato recupero della chiesa alto-medioevale di Sant’Jacopo in Castellare con l’adiacente fabbricato della canonica, che nei vecchi progetti doveva servire come luogo di incontro a servizio della Biblioteca Comunale Forteguerriana.
Sarebbe auspicabile una scelta coraggiosa da parte dell’Amministrazione Comunale, che rinunciasse in questo caso a fare cassa con la vendita delle Leopoldine e volesse programmarne il recupero per far sì che l’area stessa diventi il centro direzionale della Pistoia Nord dedicata alla cultura: in posizione ottimale perché vicinissima al centro più antico di Pistoia.
Nell’attuale situazione di grave crisi economica, che rende difficile programmare interventi di un certo impegno con le sole forze di un’Amministrazione Comunale e pare consigliare come più opportuna la svendita degli edifici storici rimasti, pensiamo che convenga attuare invece, con sforzi di progettualità che ricerchino anche le più opportune forme di finanziamento, un recupero che in questo caso si rivela strategico per il destino dell’intera città. Individuando ambiente e cultura come punti di forza per la creazione di un nuovo spirito civico organicamente coordinato.

Associazione “Pistoia città di tutti”
Pistoia, 4 aprile 2013