domenica 3 novembre 2013

Una questione d’attualità: rischio idraulico e gore demaniali in San Bartolomeo


I nubifragi che hanno colpito la città e il territorio pistoiese fra la notte del 20 e il 22 ottobre scorso, hanno ripresentato in tutta la loro drammatica attualità il ripetersi di un problema plurisecolare, quello dell’allagamento di aree interessate dalla presenza di corsi d’acqua particolarmente difficili da regimare. Una delle aree più sensibili, addirittura all’interno della città, risulta quella compresa fra piazza San Lorenzo e San Bartolomeo che, anche, in questa occasione, si è puntualmente allegata. È noto peraltro che fin dal Medioevo la zona ad est dell’antico centro abitato si chiamava “in pelago” e “in pantano”.
Il “rischio idraulico” fa parte dunque della storia dell’antico orto monastico di San Bartolomeo peraltro attraversato da tratti dell’antico acquedotto cittadino, chiamati “Gore”. Come noto, qui è stata ipotizzata la realizzazione di un parcheggio sotterraneo di 350 stalli su tre piani interrati.
In merito alla controversa questione, che si trascina dal giugno 2011, sull’opportunità o meno di realizzare questo parcheggio, l’Associazione di volontariato culturale “Pistoia città di tutti” desidera intervenire sui recentissimi sviluppi della situazione.
Da un articolo pubblicato da “La Nazione” il 6 ottobre scorso (“San Bartolomeo: la falda non c’è”, Cronaca di Pistoia, pagina 6), sembrerebbe che ormai molte problematiche legate all’area siano state appianate, dato che vi si dichiara che la falda d’acqua non esiste in tale zona, e che comunque è stato dimostrato che la gora che l’attraversa non è demaniale. Nello stesso articolo però si fa cenno al recente aggiornamento della legge sul rischio idraulico, per cui in questo luogo non è consentita la realizzazione di locali interrati.
L’Associazione, dal canto suo, intende precisare che la situazione non è quella presentata, e per questo rende disponibile sul suo sito un più dettagliato documento in merito (cfr. “Rischio idraulico e gore demaniali in San Bartolomeo”).
Qui importa segnalare che la risposta del Genio Civile sul rischio idraulico della zona, inviata agli interessati il 1° ottobre scorso, consente intanto di affermare che: a) nonostante numerosi controlli effettuati la situazione delle acque sotterranee - libere, semiconfinate e confinate - non risulta affatto chiara; b) che in base all’aggiornamento normativo PAI sul rischio idraulico la zona è classificata come “P.I. 2” e quindi non è consentito effettivamente realizzarvi locali interrati.
Va intanto notato che nell’area dell’antico orto di San Bartolomeo esiste ancora una gora sotterranea, ignorata per lungo tempo, oggi opportunamente documentata e fotografata (cfr. "quarratanews.blogspot" del 5 settembre 2013).
 Per quanto riguarda la demanialità o meno di questa gora, quello che finora è dato conoscere è che, in base ad una perizia fornita dall’arch. Gianluca Iori, il Demanio ha modificato la sua precedente posizione, addivenendo alla convinzione che la gora non sia demaniale.
Circa la demanialità di questo condotto d’acqua, è possibile riscontrare dai documenti disponibili e dalla cartografia storica che si tratta di un preciso settore dell’antico acquedotto pistoiese, indicato come “Gora di Scornio”, che provenendo da nord, dalla zona di piazza San Lorenzo, si immetteva nell’area dell’orto di San Bartolomeo e ne usciva a sud riunendosi al resto dell’acquedotto. Perciò non poteva trattarsi di una “Calla” o condotto privato di proprietà dei Regolari di San Bartolomeo. Tale situazione è rimasta sostanzialmente immutata anche con la costituzione dell’omonima parrocchia.
L’intera questione è attualmente sottoposta al parere del TAR, cui ha ricorso l’impresa Napoletana Parcheggi che intenderebbe realizzare l’opera, mentre l’iter comunale in merito è attualmente sospeso.
Per quanto ci riguarda, come cittadini ed in qualità di persone a conoscenza della documentazione storica che prospetta un effettivo rischio idraulico, ci auguriamo che le decisioni ancora da prendere, a qualunque livello, tengano conto di una situazione oggettivamente molto problematica dal punto di vista idro-geologico e ambientale e anche per quanto può essere causa di irreversibili danni al patrimonio storico-culturale e monumentale pistoiese.
Lucia Gai
Coordinatrice dell’Associazione “Pistoia città di tutti”