Quest’anno,
ai “beni comuni” il Touring Club Italiano dedica un’iniziativa lanciata a
livello nazionale, per i giorni del 21 e 22 settembre prossimi, dal titolo
significativo “Un giorno per Bene”.
Ad essa partecipano 26 città italiane, fra cui anche Pistoia.
Il
programma prevede attività particolari in ciascuna città, messe a punto grazie
ad una collaborazione fra enti pubblici e di altro genere e associazioni
culturali private, volte al recupero, alla riapertura, alla conoscenza diretta
ed informata di luoghi, monumenti, ambienti e altro ritenuti patrimonio di
ciascuna collettività da tutelare e da valorizzare: con la partecipazione, di
volontari Touring appartenenti a ciascun territorio e cittadini di buona
volontà coinvolti per l’occasione.
Pistoia
vi aderisce con una scelta tematica unica nel suo genere. È stata programmata
la possibilità di accedere, in via eccezionale, ad alcuni dei più significativi
orti monastici e conventuali tuttora conservatisi entro il perimetro della
terza cerchia di mura urbane. Insieme, sono state approntate schede informative
gratuite da distribuire ai visitatori (redatte a cura dell’Associazione di
volontariato culturale “Pistoia città di tutti”), sulle sedi degli Ordini
religiosi stabilitisi in città durante il Medioevo, e specialmente sui relativi
chiostri (compresi nella visita), oltre che sugli ampi terreni ortivi di
pertinenza di ciascuna comunità di frati o monaci.
Tale
programma, formulato dalla stessa Associazione “Pistoia città di tutti”
d’intesa con il Touring Club Italiano e i suoi volontari attivi in città ha
ottenuto l’adesione del Comune e della Diocesi di Pistoia (e relative
parrocchie coinvolte), dell’Azienda vivaistica “Giorgio Tesi Group” e della Redazione
del mensile “Discover Pistoia” edito dalla stessa, di Legambiente e dei
volontari della “Biblioteca dei Domenicani” e del “Gruppo parrocchiale di S.
Francesco”.
Nei
due giorni della manifestazione “Un
giorno per Bene” (21 e 22 settembre 2019), saranno effettuate a Pistoia,
secondo orari indicati, le seguenti visite: dell’ex-orto conventuale di S.
Maria del Carmine (oggi “Giardino volante”); del chiostro e degli spazi di
pertinenza dell’ex-convento di S. Lorenzo dei frati Eremitani agostiniani;
dell’orto monastico di S. Bartolomeo, di fondazione Benedettina; dei chiostri e
dell’orto conventuale di S. Domenico; del chiostro della chiesa di S. Francesco,
dei Minori Conventuali, e dell’antistante piazza.
L’iniziativa
vede la compartecipazione del Comune di Pistoia. La partecipazione alle visite,
su prenotazione, è gratuita.
ORARIO DELLE VISITE “UN
GIORNO PER BENE” A PISTOIA 2019
Sabato 21 settembre
ore 10:00 - 12:00 Orto conventuale e chiostri di S. Domenico
ore 16:00 - 17:30 Chiostro di S. Francesco e piazza antistante
Domenica
22 settembre
ore 9:30 - 10:30 Ex-orto conventuale
di S. Maria del Carmine (attuale “Giardino volante”)
ore 11:00 - 12:30 Chiostro grande e spazi adiacenti della chiesa
e convento di S. Lorenzo
ore 16:00 - 17:30 Orto monastico di S. Bartolomeo
Luogo di ritrovo per i partecipanti: dinanzi ad ogni complesso monumentale
indicato, nell’orario stabilito. I visitatori saranno accolti da volontari
coordinati dal Touring Club Italiano e dalle Associazioni promotrici.
Prenotazione, per una o più visite, non oltre il 18 settembre 2019.
Per informazioni e
prenotazioni: visite.prenotazioni@gmail.com (Martina Fornani: 3396723270).
Per approfondimenti sul progetto nazionale “Un giorno per bene”: touringclub.it/ungiornoperbene
Gli antichi orti monastici e conventuali di Pistoia come
“bene comune”
In
tempi recenti alcuni studi sono stati dedicati ad aree verdi entro la città di
Pistoia, quali orti monastici e conventuali di origine medioevale, parchi e
giardini storici ancora esistenti sia all’interno che nei dintorni della città,
altre zone libere – un tempo coltivate – di interesse pubblico. Tuttavia finora
non esiste un repertorio completo di queste preziose risorse ambientali,
corredato da un’adeguata documentazione storico-territoriale. Non esiste neppure
un supporto informativo di carattere generale che ne segnali l’ubicazione e
l’eventuale accessibilità al pubblico.
Nell’ambito
dell’abitato di Pistoia, compreso entro la terza ed ultima cerchia delle mura
urbane, le zone verdi rimaste risultano completamente censite e
planimetricamente riportate nella cartografia del Piano particolareggiato per
il Centro storico, il cosiddetto “Piano Cervellati” (2006-2008), strumento di
pianificazione redatto per il Comune di Pistoia: che resta però riservato al
ristretto ambito degli specialisti e dei tecnici addetti alla programmazione
urbanistica.
Nella
cultura delle Guide, disponibili fin
dai primi decenni dell’Ottocento per visitatori e turisti e prevalentemente
dedicate a monumenti e opere d’arte, il verde urbano pare sostanzialmente
costituire un ‘non-luogo’, per così dire un ‘vuoto’ episodicamente esistente
fra i tanti ‘pieni’ delle costruzioni di pregio. Gli itinerari consigliati per
la visita omettono generalmente perfino di segnalare parchi e giardini
pubblici: le informazioni non comprendono di solito le aree coltivate o arboree
tuttora esistenti di origine storica, come – soprattutto – quelle di cui gli Ordini monastici e
conventuali insediatisi a Pistoia nel Medioevo furono elementi generatori e
protagonisti della loro conservazione nel tempo.
Pistoia,
nota come “città murata” medioevale, sembra nascondere tuttora la sua natura
alternativa di “città del verde”. Questo suo carattere duplice non pare ancora
adeguatamente valorizzato.
Le
planimetrie redatte nell’Ottocento ne rivelano in modo eloquente questa sua
appartata ricchezza, concentrata soprattutto entro la fascia compresa fra il
tracciato della seconda cinta di mura e il perimetro della terza e ultima
cerchia difensiva. Vecchie fotografie e cartoline d’inizio Novecento ne
testimoniano la conservazione e il prevalente utilizzo come vivai.
Una
veduta aerea attuale dell’abitato di Pistoia ne documenta la parziale scomparsa
per l’impatto, specialmente avvenuto dal secondo Dopoguerra del secolo scorso,
di nuove urbanizzazioni; l’espansione edilizia risulta aver ormai oltrepassato
l’antico limite delle mura comunali per allargarsi nelle periferie, secondo il
tipico processo insediativo “a macchia d’olio” e lungo le principali arterie di
comunicazione extra-urbana.
È
venuto dunque a cessare, oggi, come elemento identitario della comunità
pistoiese, il senso di appartenenza tradizionale ad una storia vissuta entro la
ristretta cerchia delle mura urbane, che separava un tempo il “centro” dalle
“periferie”. I caratteri specifici di Pistoia, che essa può ‘spendere’ per
farsi conoscere, paiono attualmente basarsi, invece, su una nuova e diversa
‘cultura dell’abitare’: che privilegi luoghi della socialità condivisa, in cui
gli spazi verdi – come risorsa che la storia ha donato al presente – possano
essere protagonisti di una città ‘a misura d’uomo’.
Lucia Gai –
Associazione di volontariato culturale “Pistoia città di tutti”