« ... dobbiamo
prima sapere che tipo di società vogliamo costruire. In gioco non c’è solo la
conservazione del patrimonio (che in ogni caso potrebbe essere garantita dai
privati solo per una minuscola percentuale di monumenti-feticcio): in gioco ci
sono valori come la libertà, la giustizia, l'uguaglianza. Una società in cui si
riducano ancora gli spazi pubblici dove tutti siamo uguali, i luoghi in cui non
siamo clienti e gli oggetti e i valori non commerciabili è una società
condannata a divenire meno libera, più ingiusta, ancora più insanabilmente
diseguale. è un suicidio: lento,
e travestito da cura. Ma è un suicidio.
Tra la sponsorizzazione di un industriale
“filantropo” e l'alienazione definitiva di un pezzo del paesaggio o del
patrimonio storico e artistico della nazione non c’è soluzione di continuità.
Questi due fatti apparentemente così lontani, o addirittura opposti obbediscono
alla stessa ideologia e producono (in gradi diversi) lo stesso effetto.
L’ideologia è quella della morte dello Stato, l’effetto è quello di
privatizzare il patrimonio culturale: e dunque di privarcene».
(T. Montanari, Privati del patrimonio,
Torino, Einaudi, 2015, p. 165).
PISTOIA
CONVENTO
DI SAN DOMENICO
MARTEDI 15 SETTEMBRE 2015
ORE 21
TOMASO MONTANARI
PRIVATI DEL PATRIMONIO
Programma
ore
21 Presentazione dell’iniziativa da parte
dell’Associazione «Pistoia città di tutti»
ore
21,15 «Privati del patrimonio», intervento
di Tomaso Montanari
ore
22,30 Dibattito e Conclusioni
Per effetto della decisione
governativa di “valorizzare” il patrimonio monumentale e culturale della
nazione unicamente mediante la sua messa a reddito, anche a livello locale le
amministrazioni territoriali sono indotte a considerare la vendita di pregiati
e antichi complessi monumentali che caratterizzano il volto e l’identità delle
nostre città.
È il caso, ora, anche di
Pistoia, in cui alcuni dei più importanti beni comunali (come villa
Baldi-Papini, le “Leopoldine”, i conventi di San Lorenzo, dei SS. Giorgio ed
Elisabetta, delle Crocifissine) sono stati ufficialmente classificati come
“patrimonio disponibile” per la cessione. Ad essi si aggiungono altri edifici
di rilevante interesse storico-artistico, di proprietà pubblica, come quelli
della SS. Annunziata e di S. Maria delle Grazie, il cui destino resta incerto.
La perdita o la
privatizzazione di questo patrimonio non è che la configurazione locale di un
problema nazionale. Esso si trova
al centro delle documentate e coraggiose riflessioni di Montanari, che lamenta
il modo con cui attualmente si disattende l’art. 9 della Costituzione, che
definisce questo patrimonio come “valore primario e assoluto” per gli interessi
nazionali.
Tomaso Montanari
(1971) insegna Storia dell’arte moderna all’Università «Federico II» di Napoli.
I suoi studi vertono sull'arte europea del XVII secolo. Interviene
su riviste e quotidiani (è editorialista de «La Repubblica») sui temi
d’attualità che riguardano l’arte e il patrimonio.
Fra le sue pubblicazioni si segnalano: Bernini pittore, catalogo della mostra (Silvana 2007);
A cosa serve Michelangelo? (Einaudi 2011); Il Barocco (Einaudi 2012); La
madre dei Caravaggio è sempre incinta (Skira 2012); L'Età barocca. Le
fonti per la Storia dell'Arte (Carocci 2013); Le pietre e il popolo. Restituire
ai cittadini l'arte e la storia delle città italiane (Minimum Fax 2013); Costituzione
incompiuta (con A. Leone, P. Maddalena e S. Settis, Einaudi 2013); Alfabeto
figurativo. Trenta opere d'arte lette ai più piccoli (Skira 2014); Istruzioni
per l'uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà
(Minimum Fax 2014). Ultimamente ha curato come autore la monografia televisiva
in otto puntate La libertà di Bernini
(Rai 5 2015).
La
sala per l'incontro è stata messa a disposizione dai Padri Domenicani, che si
ringraziano.