mercoledì 2 settembre 2015

Tomaso Montanari

« ... dobbiamo prima sapere che tipo di società vogliamo costruire. In gioco non c’è solo la conservazione del patrimonio (che in ogni caso potrebbe essere garantita dai privati solo per una minuscola percentuale di monumenti-feticcio): in gioco ci sono valori come la libertà, la giustizia, l'uguaglianza. Una società in cui si riducano ancora gli spazi pubblici dove tutti siamo uguali, i luoghi in cui non siamo clienti e gli oggetti e i valori non commerciabili è una società condannata a divenire meno libera, più ingiusta, ancora più insanabilmente diseguale. è un suicidio: lento, e travestito da cura. Ma è un suicidio.
Tra la sponsorizzazione di un industriale “filantropo” e l'alienazione definitiva di un pezzo del paesaggio o del patrimonio storico e artistico della nazione non c’è soluzione di continuità. Questi due fatti apparentemente così lontani, o addirittura opposti obbediscono alla stessa ideologia e producono (in gradi diversi) lo stesso effetto. L’ideologia è quella della morte dello Stato, l’effetto è quello di privatizzare il patrimonio culturale: e dunque di privarcene».
(T. Montanari, Privati del patrimonio, Torino, Einaudi, 2015, p. 165). 


PISTOIA
CONVENTO DI SAN DOMENICO
MARTEDI 15 SETTEMBRE 2015
ORE 21

Presentazione del libro di
TOMASO MONTANARI
PRIVATI DEL PATRIMONIO

  Programma

ore 21 Presentazione dell’iniziativa da parte dell’Associazione «Pistoia città di tutti»

ore 21,15 «Privati del patrimonio», intervento di Tomaso Montanari

ore 22,30 Dibattito e Conclusioni


Per effetto della decisione governativa di “valorizzare” il patrimonio monumentale e culturale della nazione unicamente mediante la sua messa a reddito, anche a livello locale le amministrazioni territoriali sono indotte a considerare la vendita di pregiati e antichi complessi monumentali che caratterizzano il volto e l’identità delle nostre città.
È il caso, ora, anche di Pistoia, in cui alcuni dei più importanti beni comunali (come villa Baldi-Papini, le “Leopoldine”, i conventi di San Lorenzo, dei SS. Giorgio ed Elisabetta, delle Crocifissine) sono stati ufficialmente classificati come “patrimonio disponibile” per la cessione. Ad essi si aggiungono altri edifici di rilevante interesse storico-artistico, di proprietà pubblica, come quelli della SS. Annunziata e di S. Maria delle Grazie, il cui destino resta incerto.
La perdita o la privatizzazione di questo patrimonio non è che la configurazione locale di un problema nazionale. Esso si  trova al centro delle documentate e coraggiose riflessioni di Montanari, che lamenta il modo con cui attualmente si disattende l’art. 9 della Costituzione, che definisce questo patrimonio come “valore primario e assoluto” per gli interessi nazionali.
 
Tomaso Montanari (1971) insegna Storia dell’arte moderna all’Università «Federico II» di Napoli. I suoi studi vertono sull'arte europea del XVII secolo. Interviene su riviste e quotidiani (è editorialista de «La Repubblica») sui temi d’attualità che riguardano l’arte e il patrimonio.
Fra le sue pubblicazioni si segnalano: Bernini pittore, catalogo della mostra (Silvana 2007); A cosa serve Michelangelo? (Einaudi 2011); Il Barocco (Einaudi 2012); La madre dei Caravaggio è sempre incinta (Skira 2012); L'Età barocca. Le fonti per la Storia dell'Arte (Carocci 2013); Le pietre e il popolo. Restituire ai cittadini l'arte e la storia delle città italiane (Minimum Fax 2013); Costituzione incompiuta (con A. Leone, P. Maddalena e S. Settis, Einaudi 2013); Alfabeto figurativo. Trenta opere d'arte lette ai più piccoli (Skira 2014); Istruzioni per l'uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà (Minimum Fax 2014). Ultimamente ha curato come autore la monografia televisiva in otto puntate La libertà di Bernini (Rai 5 2015).

La sala per l'incontro è stata messa a disposizione dai Padri Domenicani, che si ringraziano.